Acqua! Bene comune per tutti.

Pubblicato: Venerdì, 02 Dicembre 2016

L’assemblea nazionale del MASCI a Principina (GR) del 2011, approvò una mozione, che impegnò “il Movimento a tutti i livelli”, ad appoggiare la campagna referendaria del 12 e 13 Giugno 2011. In quei giorni infatti, si svolse il referendum in cui gli Italiani vennero chiamati ad esprimersi su due quesiti abrogativi, che riguardavano appunto la gestione dei servizi legati all’acqua.

Subito si formalizzò l’adesione al “Forum dei movimenti per l’acqua”, che operava affinché si riconoscesse il principio che l’acqua sia un bene comune ed una risorsa indispensabile alla vita, da escludere quindi dalle logiche del profitto che possono nascere da una privatizzazione con regole molto permissive.

Il MASCI Lazio, si attivò quindi, dando il via ad una serie di attività, in ambito locale e di comunità, per informare gli adulti scout della regione, e per diffondere al di fuori del Movimento i principi che sono alla base del voto referendario.

Vennero elaborati una serie di documenti con l’intento di capire meglio le tematiche che portarono alla richiesta di un referendum. Furono delle interessanti considerazioni, necessarie a far sì che le scelte di ognuno fossero nel miglior modo consapevoli e responsabili.

Le comunità del Lazio confermarono il loro impegno nella campagna referendaria, operandosi a scegliere i modi più efficaci per raggiungere amici, conoscenti, colleghi, genitori di scout e cittadini dei propri quartieri e città. Per organizzarsi in tal senso, fu opportuno collegarsi ai comitati locali del Forum, che da mesi operavano sulla materia.

Anche l’AGESCI diede pieno sostegno alla campagna, rendendo possibile la possibilità di trovare preziosi alleati e altre energie utili presso i gruppi di scout giovanili.

La campagna non vide mai impegnati i maggiori partiti politici e i media non assicurarono un adeguata informazione L’impegno per ognuno di noi fu di mettere in campo preziosissime campagne personali per convincere i cittadini a partecipare alla consultazione. In qualunque caso alla fine, tutti insieme, avremmo tentato ad una piccola rivoluzione pacifica. C’erano molti motivi di speranza che il referendum andasse a buon fine.

E così fu! L’esito del referendum vide la vittoria del SI e quindi si abrogarono le leggi richiamate dai quesiti votati, sancendo quindi il fatto che la gestione dell’acqua dovesse rimanere pubblica. Cosa successe dopo però, è un'altra storia. Quello che rimane è un forte impegno di tutte le comunità della regione, per la campagna, impegno che ci vide protagonisti anche nella festa di primavera del 2011, che aiutò nella sensibilizzazione di ognuno di noi sull’argomento. 

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