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Orientarsi...

Che ne sappiamo...?

Le informazioni di questa pagina provengono da fonti ufficiali  -passa mouse su "fonti"-

Attualmente in Italia un cittadino su 13 è straniero,
e ogni 7 famiglie, 1 è composta da stranieri.

Se prendiamo 10 abitanti tra i 18 e i 39 anni, troveremo 1 straniero.

I minori sono oltre 1 milione e il numero aumenta di 100.000 unità ogni anno.
Tra gli stranieri, 1 ogni 5 è minorenne, mentre 1 ogni 10 appartiene alla "Seconda Generazione": ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, spesso integrati ma comunque impegnati nella difficile ricerca di una nuova identità.
Ogni 12 studenti in Italia, 1 è straniero.

Ogni 10 lavoratori 1 è straniero, e tra i disoccupati è straniero 1 ogni 5.

Ma anche chi ha la fortuna di avere un lavoro viene comunque discriminato,  con salari mensili di molto inferiori a quelli dei cittadini italiani, in media 316 euro in meno, al sud anche 500 euro in meno.

Di ogni 1000 euro del nostro PIL, 120 euro provengono da lavoro degli immigrati.

Tra tasse e contributi previdenziali, 12 miliardi sono versati dagli immigrati, mentre la spesa sociale per loro, da parte dello stato, è di 10 miliardi e mezzo (stima conservativa).

Le famiglie: su 20 matrimoni che si celebrano in Italia, 1 è tra stranieri. Ogni 10 matrimoni di stranieri, 1 è con persona di nazionalità italiana.
Ma la povertà distingue: le famiglie economicamente disagiate sono 1 su 7 tra gli italiani, mentre sono 1 su 3 tra gli stranieri.

“Non si affitta a stranieri” è un cartello assai diffuso in Italia: tra i proprietari di case, 1 ogni 3 non affitta a immigrati e 1 italiano ogni 5 ritiene giustificato questo pregiudizio.

La criminalità straniera, vera emergenza?
Le statistiche smentiscono uno delle convinzioni più forti nell’opinione pubblica: il tasso di criminalità tra gli stranieri regolarmente residenti in Italia è di poco più basso di quello tra gli italiani (circa 6 crimini ogni 100 abitanti), dato con tendenza al ribasso per gli stranieri.
Il fatto è che 2 denunce su 3 sono contro ignoti, mentre il pregiudizio razziale tende ad attribuire agli stranieri responsabilità spesso infondate. Lo 80% delle denunce contro stranieri riguarda piuttosto gli irregolari e, anche se c’è incertezza nei numeri, è ovvio che precarietà e condizioni marginali spingono più facilmente al reato.

Eppure:
- sono stranieri quasi 4 detenuti ogni 10, 3 di quei 4 sono irregolari;
- in giornali o TV, oltre il 50% di notizie di cronaca nera e giudiziaria parla di migranti.

Qual è il problema? L'immigrazione o il funzionamento della Giustizia?

Le pratiche di concessione dei permessi di soggiorno sono rigide e rendono lento, spesso impossibile, l’ottenimento del visto d’ingresso di nuovi lavoratori stranieri.

Anche
l’acquisizione della cittadinanza di chi ormai fa parte della società presenta difficoltà e lentezze di ogni genere: troppi vincoli e tempi lunghissimi. La legge che la regola è ormai del 1992 ed è ora che il Parlamento riveda la normativa partendo dalle proposte di legge, tra cui una di iniziativa popolare, che prevedono un iter più rapido e lineare per diventare cittadini italiani, oltre a riconoscere la cittadinanza ai bambini nati o cresciuti in Italia. Un altra proposta di legge di iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento, riguarda il diritto di voto nelle elezioni amministrative: è giusto che chi, straniero, produce ricchezza e paga le tasse, in occasione di elezioni amministrative possa esprimere un voto e proporsi come candidato.

 
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